Giuseppe Canali, un artista del novecento al Castello di Macchia

Data 2/9/2008 17:18:35 | Categoria: Cultura

Macchia d’Isernia (IS) : Si inaugura venerdì 5 settembre alle ore 17.00.

Gli spazi del Palazzo Baronale de Jorio Frisari d’Alena di Macchia ospitano una esposizione di opere pittoriche dell’artista Giuseppe Canali (Ripatransone, AP 1906 – Roma 1997). La mostra resterà aperta dal 6 al 28 settembre e sarà visitabile dal venerdì alla domenica ore: 16.00 - 19.30.
Domenica 28 settembre alle ore 18.00 a chiusura della mostra avrà luogo il recital dell’arpista Tiziana Tamasi.
L’intento della mostra è la valorizzazione e la rivisitazione dell’artista Giuseppe Canali con alcune opere inserite in una cornice di pregio storico, rappresentata dal Castello di Macchia, una delle dimore storiche ancora in uso di cui la regione Molise è ricca.

La mostra fa anche parte degli eventi straordinari previsti per le Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano e Autostrade per l’Italia Spa, che quest’anno si svolgono sabato 27 e domenica 28 settembre. Su tutto il territorio nazionale, così come nei Paesi europei che vi aderiscono, verrà offerta l’apertura gratuita di monumenti, palazzi e aree culturali, alcuni abitualmente chiusi, e la promozione di convegni, percorsi storici, concerti e mostre per valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico e sviluppare nei cittadini la consapevolezza delle proprie radici.

L’artista Giuseppe Canali già dall’età di 16 anni si dedica alla pittura, apprendendo anche la tecnica dell’affresco. Trasferitosi a Roma, venne a contatto con la nuova generazione romana di pittori e con loro condivise intenti novatori; frequentò scuole, ma anche locali ove questi artisti erano soliti ritrovarsi, studi messi a disposizione dalla liberalità di cultori ed appassionati d’arte. Conosce e frequenta Mafai, Ziveri, Guttuso, Dorazio, Cascella, Severini, i futuristi romani, il conterraneo Pericle Fazzini. All’inizio degli anni ’40 entra in sodalizio umano ed artistico con Mario Tozzi, rientrato da Parigi, per eseguire alcuni affreschi. Quest’esperienza lascia un segno sull’arte di Canali che ha reso pittorico l’affresco cercando di avvicinarsi ad esso con le sue tele dipinte.
Giuseppe Canali non si è omologato entro alcun linguaggio, non ha seguito gli amici dall’espressionismo al più scoperto tonalismo, ma ha mantenuto una sua coerenza, mai rinnegando l’originaria passione per i colori puri, per l’affresco. Così è stato vicino a Ferruccio Ferrazzi, affiancandolo alla cattedra di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha eseguito affreschi in varie parti d’Italia, anche al Palazzo di Giustizia di Milano, insieme a Tozzi; ha lavorato nel Santuario di S. Maria a Mare, nel Fermano, lasciandovi un ciclo di affreschi.
All’interno del percorso pittorico di Giuseppe Canali una categoria va richiamata: quella dell’immagine come “mito”, come sintesi narrativa di una personale tessitura cromatica della finzione, che si affida al volto, al corpo umano, recuperati nella loro valenza poetica, non generante sgomento ed angoscia, ma elementi di una narrazione che vuole invitare a riappropriarsi di un’originarietà, di un modo di essere più autentico, avvalendosi dello stupore della composizione e dell’immagine.
Numerose le sue partecipazioni alle più importanti mostre di pittura nazionali e all’estero, presente diverse volte alla Quadriennale di Roma (dalla II del 1935 alla IX del 1965-66) vi fu premiato alla VII edizione del 1955-56, e alla XXII Biennale di Venezia. Sue opere sono state acquistate dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma, da altre Istituzioni pubbliche ed è presente in numerose raccolte private italiane e di collezionisti in Europa.





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