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Rubrica: Roccamandolfi
Autore: admin



Lo Stemma






Numeri di abitanti: 970
Altezza sul livello del mare: 850 m
Distanza da Isernia: 28 km
Denominazione degli abitanti: Roccolani
Telefono Comune: 0865.816133
Fax: 0865.816473
Sito Web: www.comune.roccamandolfi.is.it
E-mail: comuneroccamandolfi@postecert.it; comuneroccamandolfi@tiscali.it


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DESCRIZIONE

Posto sul versante settentrionale del Matese, il comune di chiara matrice medievale, presenta un profilo tipicamente montano in cui il torrente Callora, tributario del Biferno, con le sue profonde gole, meta per gli appassionati di torrentismo, contribuisce a rendere pittoresco il paesaggio. Un paesaggio dominato dal massiccio del Matese, ai piedi del quale, lungo le pendici di una rupe scoscesa, sorge il centro abitato che conserva intatto il suo aspetto rurale, con le case arroccate intorno alla chiesa madre. L’allevamento del bestiame e la produzione del latte restano la parte predominante dell’economia locale, che negli ultimi anni ha visto un discreto sviluppo del turismo soprattutto della natura e sportivo.

LOCALIZZAZIONE

Si raggiunge solo attraverso la provinciale che, dal bivio di Cantalupo nel Sannio, dirama dal tracciato della statale 17 Appulo-Sannitica percorrendola per otto chilometri di distanza.

EVOLUZIONE STORICA

Non esistono prove documentali della nascita del paese, tuttavia, esso risale al periodo longobardo, quando fu edificato il castello, pare ad opera di un certo Maginulfo di sangue regio. Nei documenti del XII secolo se ne fa menzione, infatti, attribuendogli il toponimo di Rocca Maginulfa, evolutosi nel 1737 in Roccamandolfi. La rocca, di forma quadrangolare con torri cilindriche, era stata costruita a strapiombo sulle rocce del Matese in posizione pressoché inespugnabile e più volte ha attirato le ire dei sovrani: in particolare, nel 1196, durante la guerra tra il principe normanno Tancredi e Enrico VI di Svevia, vi trovò  rifugio Ruggero di Mandra, conte di Molise e discendente di Riccardo, personaggio eminente della corte normanna, questi provò a resistere all’assedio delle truppe imperiali, ma dovette soccombere. Nel 1220 Federico II ordinò l’abbattimento di tutte le fortezze che potevano rappresentare un pericolo per il potere centrale, così nel 1223 castrum di Rocca Maginulfi fu demolito per ordine regio ad opera del Conte di Acerra. La popolazione fu costretta a spostarsi più in basso e ad occupare l’attuale insediamento. Seguì un periodo di grande instabilità che vide l’alternarsi di diversi feudatari: nel 1269 Carlo d’Angiò lo assegnò ai d’Evoli, poi ai Tarascona, agli Artois, a cui successero i Roccafoglia, i Gaetani, i Cennamo e i Perez; nel 1543 fu ceduto ai Riccio e da questi ai conti d’Afflitto di Trivento che lo trasferirono ai Pignatelli, ultimi proprietari feudali. Proprio a una Pignatelli, la duchessa Anna, si deve l’arrivo delle spoglie di San Liberato. Nel 1799 il comune fu inserito nel dipartimento del Sangro, per passare al  distretto di Isernia nel 1807, quattro anni più tardi fu trasferito nel circondario di Castelpetroso e nel 1816 in quello di Cantalupo nel Sannio. La particolare posizione garantì vita facile alle bande di briganti che qui trovarono rifugio, si ricordano in particolare le scorrerie di Sabatino Maligno e Domenicangelo Cicchino; nell’Ottocento fu teatro anche di un modesto tentativo di reazione filoborbonica contro le camicie rosse di Garibaldi. Da vedere, oltre ai ruderi della rocca, la chiesa madre dedicata a San Giacomo Maggiore dove sono custodite le reliquie di San Liberato.

FESTE  E FIERE

A maggio si tiene la manifestazione Vivere il Matese dedicata al trekking e agli sport all’aria aperta. La prima domenica di giugno si festeggia San Liberato, oltre alla celebrazioni religiose si tiene una fiera e la sagra della lumaca. Il 25 luglio si festeggia il patrono San Giacomo, il programma prevede tra l’altro la Gnoccata e il Festival del Folklore. Il secondo weekend di luglio si svolge il festival per band emergenti Rocka in Musica, sempre nello stesso mese, a Campitello di Roccamandolfi, ha luogo la Festa del pastore, durante la quale si posssono degustare prodotti tipici locali, in particolare prodotti caseari. Ad agosto si tiene la fiera in onore di San Donato.

COSA VEDERE

La chiesa di San Giacomo Maggiore con le reliquie di San Liberato – la chiesetta di San Sebastiano – la Croce Viaria – la fortezza longobarda (in fase di restauro) – le misure – l’Oasi protetta del Torrente Callora – i boschi e le vallate della montagna.

COSA FARE

Sentieri naturalistici di diversa difficoltà lungo il torrente Callora etorrentismo (nel periodo primaverile) – tappe n. 10, 11 e13 del Sentiero Italia in Provincia di Isernia – piscine presso la dimora rurale “Campodiciello” (solo estate) – arrampicata – escursioni in mountain bike.

DOVE MANGIARE

“Casale Maginulfo” 0865.816199 – Agriturismo “Masseria La Curea” (340. 0868596 chiuso il Martedì) – pizzeria “Da Topolino” (0865.816544 chiuso il Lunedì) – Trattoria – pizzeria “Da Paride (348.7601968 chiuso il Mercoledì) – Trattoria “Rifugio Guado la Melfa” (347.8860554 aperto solo nel week – end).

DOVE DORMIRE

“Casale Maginulfo” 0865.816199.

INFO ASSOCIAZIONI

Pro Loco (329.8005569; www.prolocoroccamandolfi.it; prolocoroccamandolfi@gmail.com; facebook: Pro Loco Per Roccamandolfi).

Published:  07.07.16