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Monteroduni

Monteroduni

È uno dei castelli più belli del Molise, sia per quanto riguarda la struttura architettonica che per lo stato di conservazione e la posizione, sulla sommità del centro abitato, ben visibile dalla vallata. Durante la dominazione normanna e sveva, Monteroduni fu feudo della casa comitale del Molise, che la teneva come una delle maggiori piazzeforti della contea secondo quanto afferma il Masciotta. Il castello di Monteroduni si presenta oggi con la sua imponente struttura, le robuste torri cilindriche sormontate da una merlatura guelfa e le cortine murarie, anch'esse merlate, in conci di pietra calcarea e corsi regolari. La costruzione di un primo nucleo fortificato collinare, in sostituzione della "statio" di Ad Rotas, si fa risalire all'epoca longobarda, ma non si hanno prove archeologiche sicure per avvalorare queste ipotesi. La fortezza esisteva però nel XII secolo. Dalle fonti storiche si apprende infatti che il conte Bertoldo di Kunsberg, comandante supremo delle armi di Enrico III, nel maggio del 1193, volle occupare la contea di Molise, ponendo l'assedio al castello. Gli successe il duca Corrado di Lutzelinhart, detto il Mosca in Cervello, che portò avanti l'assedio fino alla resa. Nella prima metà del XVI secolo, all'epoca dei D'Afflitto, finì con il perdere l'originario aspetto prettamente militare per trasformarsi parzialmente in struttura residenziale, subendo rilevanti interventi di abbellimento. Il castello in posizione centrale nel contado di Isernia, fu sede di esattoria delle imposte di pedaggio, come dimostra una lapide del 1570, murata all'ingresso, che elenca appunto i dazi da pagare per uscire dallo stato napoletano. La struttura planimetrica presenta una forma leggermente trapezoidale a causa dell'inclinazione del lato meridionale. Il castello è circondato da un rivellino e l'ingresso principale si apre su un giardino, ai lati del quale si trovano locali, un tempo destinati alla servitù. Lo scalone ed il loggiato del primo piano con ampia arcata centrale, conducono alla sala di rappresentanza, dove è ancora presente la pavimentazione in cotto originale con lo stemma della famiglia Pignatelli della Leonessa, ultimi feudatari del castello. Nella sala si trova un grandioso camino marmoreo e un soffitto ligneo dipinto a tempera con motivi cavallereschi, realizzato agli inizi del XVIII secolo. Ormai solo la poderosa struttura muraria, le grandi cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, le feritoie e le caditoie per versare i liquidi bollenti sugli assedianti, ricordano la rude fortezza di un tempo. Recentemente il castello è stato acquistato dal comune di Monteroduni, che ha provveduto a restaurarlo ed ha aperto al pubblico alcune sale per visite e manifestazioni culturali.

FONTE: "Castelli e Fortificazioni del Molise" pubblicazione a cura dell'IRESMO


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